Seminario Arcivescovile di Catania

Biblioteca  Agatina

Sorta a seguito della fondazione del Seminario (1572), detiene un patrimonio librario di grande valore e vastità, mai esposto al pubblico fino ad oggi.

Il nucleo centrale e pregevole è costituito dal notevole numero di volumi già appartenuti a Giovanni Battista De Grossis, canonico della collegiata S. Maria dell’Elemosina in Catania, ecclesiastico eminente per cultura e per opere edite. Dopo la sua morte, nel 1688, passarono in eredità al nipote Santoro Oliva, canonico della cattedrale, che li donò al Seminario. Essi offrono un qualificato e ampio panorama della cultura seicentesca, e non solo ecclesiastica, nella città di Catania.

Un apposito codice, conservato nell’Archivio Storico del Seminario, ne riporta l’atto di donazione, con l’elenco dei singoli volumi in ordine alfabetico e per collocazione, le norme da osservare per il buon andamento, la cura e la custodia della biblioteca stessa.

La donazione venne confermata da papa Innocenzo XI che, a sottolineare il valore del patrimonio librario, con breve apostolico del 30 ottobre 1688 comminava la scomunica latae sententiae per tutti coloro che avessero osato, per qualsiasi ragione, portare via o anche permettere di asportare libri dalla biblioteca. Scomunica dalla quale nessuno, eccetto il romano pontefice, poteva assolvere … e che non è stata mai ritrattata.

Gravi danni il Seminario e la Biblioteca subirono a causa del sisma del 1693. Negli anni dell’interdetto, comminato a causa della controversia liparitana, si verificarono parecchi smembramenti e sottrazione di volumi.

Interventi di particolare importanza si ebbero grazie ai vescovi Andrea Riggio (1693-1717), Pietro Galletti (1729-1757), Salvatore Ventimiglia (1757-1771) e Corrado Deodati de Moncada (1773-1813): incrementarono, per quantità e qualità, il patrimonio librario.

Ventimiglia, in particolare, fornì il Seminario di una propria tipografia. Tra i volumi da essa stampati vi sono classici latini e greci, una grammatica latina e greca, il Nuovo Testamento in italiano. Suo intento era anche la pubblicazione di una Bibbia ebraica e di una grammatica della lingua ebraica: aveva già chiesto i caratteri tipografici a Firenze ma non poté realizzarle perché rinunziò al governo della diocesi.

Salvata dai bombardamenti che colpirono la città nel 1943, venne trasferita provvisoriamente a S. Giovanni la Punta, in ambienti provvisori del locale Seminario estivo. Inauguratosi il nuovo Seminario, 15 agosto 1951, costruito nella zona di Canalicchio al nord della città, la biblioteca vi ha ricevuto un’idonea collocazione e un nuovo ordinamento, opera di pluriennale lavoro del prof. Salvatore Frasca.

Il patrimonio librario si è di gran lunga ampliato e qualificato a seguito della fondazione dello Studio Teologico S. Paolo (1969) e dell’Istituto per la Documentazione e la Ricerca S. Paolo.

Una qualificata acquisizione patrimoniale si è avuta con l’assegnazione alla nostra Biblioteca dei libri degli arcivescovi emeriti di Catania Mons. Domenico Picchinenna e Mons. Luigi Bommarito, del defunto card. Francesco Carpino, del defunto Mons. Antonino Di Stefano, già insigne umanista e professore in questo Seminario.

Particolare nota merita un libro di preghiere, Horae diurnae, pergamenaceo e miniato della fine del sec. XIV; e l’unica copia nota di un Missale Gallicanum, stampato a Venezia nel 1499 per conto della diocesi di Messina.

 

Orario di apertura al pubblico

 

da martedì a venerdì:   ore 9.00 - 12.30 e 15.30 - 18.30

sabato: ore 9.00 - 12.30