Biblioteca Provinciale dei Cappuccini di Puglia
(Scheda a cura di p. Ferdinando L. Maggiore)

 

1. Cenni storici, natura e scopi

Le origini dell’attuale biblioteca si ricollegano alla rinascita della Provincia dei cappuccini di Puglia. Negli anni ’30, ricostituitasi la Provincia dopo le soppressioni di fine secolo e la prima guerra mondiale, si provvide con fatica a raccogliere i pochi fondi librari recuperati dagli ex conventi cappuccini. A tale opera attesero soprattutto il p. Salvatore da Valenzano e p. Antonio da Stigliano, stimolati in questo dal progetto di ricerche storiche circa la presenza dei cappuccini in Puglia a cui essi si dedicarono con fervore intellettuale e con appassionato animo di ricercatori. I volumi più preziosi che essi riuscirono a recuperare furono assegnati alla biblioteca del convento dell’Immacolata di Bari, sede della curia provinciale.

Terminata nel 1958 la costruzione del nuovo convento di S. Fara presso Bari, il p. Pio da Triggiano, ministro provinciale del tempo, pensò subito all’istituzione di un centro bibliografico provinciale, che raccogliesse non solo i fondi antichi ancora presenti in molti conventi, ma che fosse anche al servizio dell’intera Provincia religiosa, soprattutto dei professori e dello studentato di teologia ivi presente.

Si trasferiscono così presso la nuova sede provinciale di Santa Fara parte dei libri dell’antica raccolta dei cappuccini del convento di via Abbrescia (Immacolata), con tutti gli incunaboli e cinquecentine conservati sia in quella biblioteca che in quella del convento di Molfetta, insieme ad alcune opere provenienti dagli altri conventi della Provincia religiosa.

A questi fondi se ne aggiunsero presto altri donati da privati: la raccolta dell’avv. Simeone Di Cagno, dell’ing. Centonze, e, prima ancora, quella di mons. Alvigini e Bux.

La prima operazione a cui si procedette, negli anni 1964-1967, fu la disinfestazione di tutto il materiale raccolto, cui attese p. Lorenzo Invidia, nominato bibliotecario provinciale nel maggio 1966, coadiuvato dagli studenti di teologia. Dal 1967, con la nomina dapprima a vice bibliotecario e in seguito (1970) a bibliotecario provinciale di p. Ferdinando Maggiore, si iniziarono le operazioni di schedatura, privilegiando le più recenti acquisizioni, mentre si avviò anche l’inventariazione dei fondi librari preesistenti e la loro collocazione definitiva.

Negli anni ’80, con la costituzione dello Studio Teologico Interreligioso Pugliese (STIP) affiliato al pontificio Ateneo Antonianum di Roma, la biblioteca provinciale – nel frattempo passata da circa 10.000 unità bibliografiche a oltre 25.000 – assunse il compito di biblioteca d’istituto, sia attraverso l’assistenza ai professori e studenti dello STIP, sia attraverso la consulenza bibliografica, divenendo anche centro documentario di scienze religiose, senza peraltro abbandonare le sue funzioni primitive.

In considerazione dei suoi ricchi fondi librari antichi, la biblioteca potè usufruire di 5 giovani provenienti ex lege 285/78, che provvidero per circa 3 anni a una ricognizione dei fondi antichi e alla loro schedatura.

Nel dicembre del 1983 la Regione Puglia, in attuazione della Legge regionale 58/81, ha dichiarato la biblioteca provinciale dei cappuccini, biblioteca di interesse locale, ammettendola alla fruizione dei fondi di finanziamento gestiti dall’Assessorato regionale alla cultura.

Dal dicembre 1985 la curia provinciale ha assunto un impiegato che coadiuva a tempo pieno il p. bibliotecario provinciale nel lavoro, mentre l’organo collegiale di gestione della biblioteca è costituito dal Consiglio di biblioteca nominato dal definitorio provinciale. Negli anni 1987-1997 la biblioteca ha usufruito di un obiettore di coscienza concessogli dalla Caritas diocesana per animare il Centro studi per la pace costituito in conformità agli orientamenti dell’’Ordine. 

Dal febbraio 1987 la biblioteca ha una nuova sede in appositi locali messi a disposizione dalla Provincia religiosa: il trasferimento, infatti, si rese necessario non solo a causa dell’incremento del patrimonio librario che attualmente supera le 85.000 unità, ma anche in funzione dei prevedibili sviluppi delle raccolte e di una più differenziata fascia di utenti. Agli inizi degli anni ’90 risalgono i primi tentativi di informatizzazione delle procedure e dei dati bibliografici: attualmente si sta procedendo alla riconversione dei cataloghi cartacei in formato elettronico.

 

2. Fondi librari

Il fondo antico

La biblioteca possiede un cospicuo numero di opere dei secoli XV-XVIII (circa 7.000 unità bibliografiche) tra le quali vanno segnalati 37 incunaboli 720 cinquecentine, alcune pergamene e volumi manoscritti dei secoli XVI-XVIII. Va segnalato un cospicuo numero di rarità bibliografiche stampate in Puglia nei secoli XVII-XVIII, che costituiscono un insostituibile strumento per la ricostruzione della storia della stampa in Puglia.

Con il trasferimento nella nuova sede tutto il fondo antico è stato collocato in armadi a rete, con cataloghi particolari presenti in sala di consultazione.

 Il fondo moderno

I volumi che costituiscono il fondo moderno sono collocati in più sale e sono divisi in varie sezioni, per materia,  in modo tale da facilitare l’eventuale accesso diretto agli scaffali da parte degli utenti interni: sono presenti le Sezioni di Teologia biblica, Teologia dommatica, Teologia morale, Teologia spirituale, Teologia pastorale, Agiografia, Patristica, Liturgia, Storia (con particolare riguardo alla storia ecclesiastica), Diritto civile e canonico, Filosofia-psicologia-pedagogia, Letteratura, Arte e Scienze. Particolare rilevanza ha la Sezione Francescanesimo.

Nella Sala di consultazione sono presenti le opere di immediata utilizzazione, le bibliografie i dizionari e le enciclopedie, le grandi collezioni e le principali opera omnia. Tra le altre segnaliamo i Dictionnaires francesi (D. de theologie catholique, de la Bible, d’archéologie, d’histoire et géographie, de droit canonique ecc.), l’Enciclopedia cattolica, la Bibliotheca sanctorum, l’Enciclopedia delle religioni, il Dizionario dei Concili, vari dizionari e enciclopedie bibliche, dizionari di spiritualità, di liturgia, di morale ecc.; per le scienze profane sono presenti oltre alle più note enciclopedie nazionali (Treccani, Utet, Garzanti, Einaudi, ecc.), l’Enciclopedia filosofica, il Dizionario biografico degli italiani, i dizionari di musica, spettacolo, arte, economia, sociologia, i vocabolari e i lessici, ecc.

Tra le opera omnia sono presenti le edizioni critica di s. Tommaso, s. Bonaventura, Scoto, s. Bernardino da Siena, sant’Antonio da Padova, s. Lorenzo da Brindisi, le più recenti opere omnia dei Padri della Chiesa (Agostino, Ambrogio, Bernardo, ecc.), quelle di Newmann, Rosmini, De Lubac, ecc. come pure gli Acta Conciliorum, tutti gli Atti e documenti del Vaticano II, gli Acta Sanctorum, i Codici diplomatici ecc.

In sala di consultazione i volumi saranno presto collocati seguendo il sistema della CDD.

Nella medesima sala sono presenti anche le collezioni di repertori bibliografici attinenti le singole discipline (RIC, BIS, IOB, ecc.) e in appositi espositori i principali periodici (circa 90 periodici scientifici) tra quelli che giungono alla biblioteca per abbonamento.

Le raccolte librarie più consistenti pervenute alla biblioteca per dono costituiscono sezioni particolari con collocazione propria. Tra queste segnaliamo i seguenti fondi:

- Fondo Ardito (circa 200 opere di varia letteratura ecclesiastica): l’interesse di questo fondo è costituito soprattutto dalle fini rilegature in marocchino con fregi in oro, opera di artigianato salentino dell’800;

- Fondo Papa: costituito esclusivamente da circa 400 opere moderne di studi biblici in tedesco inglese e francese, e da numerosi opuscoli ed estratti;

- Fondo Bellardi: oltre 800 volumi di letteratura classica e moderna;

- Fondo Manara: circa 1000 volumi riguardanti il mare, la storia della navigazione, il diritto marittimo ecc.);

- Fondo Defrenza: circa 2000 volumi di letteratura, filosofia ed esoterismo;

- Fondo Sada: oltre 3000 volumi di rarità bibliografiche di storia locale, antropologia culturale e culinaria regionale.

Questi ultimi due fondi si aggiungono ai circa 8.000 volumi provenienti dall’ex studentato filosofico di Terlizzi, che attendono di essere ancora inventariati e collocati per costituire la Sezione di letteratua-arte-scienze.

Con la creazione del Centro studi per la pace nel 1987 si è dato inizio a una sezione documentaria che ne sostiene l’attività: attualmente la Sezione è costituita da un Fondo librario di circa 2000 monografie ed opuscoli e da uno Schedario di spoglio di contributi specifici apparsi in oltre 40 periodici (circa 40.000 schede bibliografiche di spoglio)..

    

3. I Periodici

Sono 1448 le testate di periodici posseduti, di cui 582 correnti (503 italiani e 79 stranieri). Di molti periodici la biblioteca possiede l’intera collezione. I fascicoli dell’annata in corso dei principali periodici scientifici (circa 90) sono esposti in sala di consultazione. Di ciascun periodico sono strati compilati gli Schedoni amministrativi; in sala di consultazione è presente il catalogo generale dei periodici, le cui schede sono state compilate secondo le norme RICA, con la segnatura della consistenza. Attualmente le collezioni dei periodici sono disposti in armadi a rete lungo tutta la parete del corridoio della biblioteca.

   

4. Il Fondo musicale e i materiali minori

Anche se ancora non del tutto inventariato, va segnalato un cospicuo Fondo musicale, in cui sono presenti non solo manoscritti ottocenteschi, ma partiture e spartiti stampati, dischi, nastri e ultimamente anche una iniziale raccolta di CD e DVD.

Il fondo musicale è costituito per lo più da opere appartenenti al genere “musica sacra” ma non mancano spartiti e libretti d’opera, musica strumentale, ecc., per un totale di oltre 5.000 unità bibliografiche.

Tra i materiali minori vanno segnalati prima di tutti i circa 4000 opuscoli che schedati e raccolti in contenitori costituiscono un’altra Sezione con proprio catalogo in sala di consultazione. Inoltre: la Raccolta di stampe (oltre 500) dei secoli XVII-XIX i cosiddetti Santini (oltre 3.000 pezzi dei secoli XVIII-XIX) una iniziale raccolta di manifesti (perlopiù religiosi), e una buona raccolta di ritagli di giornale riguardanti la storia locale.

   

5. Strutture disponibili

La biblioteca si sviluppa su una superficie di 550 mq., sul lato nord-est della struttura conventuale e con ingresso autonomo da Via Torretresca.    

La biblioteca dispone ancora di altri locali di deposito non adiacenti all’attuale sede ma esistenti nell’ambito del convento. I depositi librari sono tutti attrezzati di scaffalature metalliche che si sviluppano per circa 1.200 m. lineari , di 54 armadi a rete con 6 ripiani, di 35 sopralzi con 2 ripiani disponibili. E’ recente l’installazione di 8 armadi bifronti mobili con movimento a demoltipliacatore per una capacità complessiva di 540 m. lineari. Per gli studiosi sono disponibili 6 tavoli con 30 posti lettura, mentre una sala è sede dell’Ufficio amministrativo dotato di 4 tavoli in coordinato con 2 macchine per scrivere (di cui 1 elettronica con 36 Kb. di memoria), copiatrice minicomputer (65mb. di memoria), stampante, cassettiera per archivio, schedari mobili.

La Biblioteca dispone di una rete Lan con 4 PC, di cui uno a disposizione del pubblico per ricerche in Internet e sull’OPAC della Biblioteca. 

  

6. Attività svolte e servizi offerti

La biblioteca promuove, in collaborazione con lo STIP e con altri enti, conferenze convegni e settimane di studio; cura inoltre la pubblicazione di alcune collane di studi sulla presenza francescana e cappuccina in Puglia (già 15 v. pubblicati).

La biblioteca è regolarmente aperta al pubblico tutti i giorni feriali per un totale di 40 ore settimanali. Nel mese di agosto e per un periodo di altri 15 giorni durante l’anno la biblioteca è chiusa al pubblico. E’ ammessa la lettura in sede, la consultazione degli schedari e dei periodici.

 Viene offerto anche un servizio di informazione bibliografica, che tende ad orientare i lettori nella ricerca fornendo chiarimenti sulla organizzazione e consultazione dei cataloghi. E’ ammesso il prestito secondo le modalità previste dal Regolamento della biblioteca, con particolari facilitazioni per i professori e gli studenti Stip.

E’ possibile richiedere anche fotocopie del materiale bibliografico presente in biblioteca, secondo le modalità e nei limiti previsti dal Regolamento.

In sala di consultazione sono a disposizione del pubblico i seguenti Cataloghi a schede di formato internazionale, che registrano le opere giunte in biblioteca sino al 2000:

- Catalogo generale alfabetico per autori, che registra i dati bibliografici delle opere a stampa possedute secondo un  ordinamento di intestazione per autore personale o collettivo o per titolo, come previsto dalle norme italiane di catalogazione RICA;

- Catalogo alfabetico per soggetti, segnalati normalmente seguendo il soggettario dell’ICCU, con poche modifiche; sono presenti in questo catalogo normalmente solo le opere edite dopo il 1950;

- Catalogo alfabetico dei periodici, in cui sono presenti le schede relative a tutte le testate possedute dalla biblioteca, a prescindere dalla loro consistenza, con i relativi richiami, rinvii e collegamenti delle intestazioni adottate;

- Catalogo degli incunaboli e delle cinquecentine possedute dalla biblioteca, in cui, oltre all’ordinamento per intestazione adottata, le opere sono reperibili per luogo de edizione e per editore;

- Catalogo di spoglio dei periodici  attinenti al” Centro studi per la pace”, le cui schede sono ordinate per soggetto.

Oltre a questi cataloghi utilizzabili dall’utenza la biblioteca dispone di un Catalogo topografico e di un Catalogo numerico (che non sostituisce il libro mastro di inventario), degli Schedoni delle collezioni, continuazioni, ecc., nonché di uno Schedario di authority file ad uso esclusivo del personale di biblioteca.

 

Ultimo aggiornamento 28 aprile 2004

 

 

 

 

 

 


   Regolamento per il servizio pubblico

 

La Biblioteca Provinciale dei Cappuccini di Puglia mette a disposizione di tutti, attraverso la lettura in sede ed il prestito, un’organica raccolta di libri e altro materiale d’informazione (periodici, giornali, schedari, ecc.), assicurando un qualificato servizio di consulenza ai lettori.

 

A) Apertura e chiusura della Biblioteca

§ 1 – L’orario di apertura e chiusura della Biblioteca è il seguente:

Lunedì-Sabato   :   ore 8.00-13.00

Lunedì- Venerdì:    “ 16.00-18.00  

§ 2 – La Biblioteca è chiusa al pubblico il Sabato pomeriggio e i giorni festivi, nonché durante una settimana di primavera e nel mese di agosto, per i lavori di spolveratura, disinfestazione e di revisione.

§ 3 – In caso di grave e urgente necessità il Direttore potrà tener chiusa la Biblioteca, avvisando tempestivamente il pubblico.

§ 4 – Per favorire l’accesso al maggior numero di utenti, il Direttore potrà permettere di volta in volta che la Biblioteca sia aperta anche nelle ore pomeridiane non previste dal § 1, quando lo consentiranno le condizioni di servizio e la disponibilità del personale.

 

B) Lettura

§ 5 – Prima di entrare in Biblioteca il lettore ha l’obbligo di depositare all’ingresso borse, cartelle ed altri oggetti in suo possesso.

§ 6 – E’ a tutti rigorosamente vietato:

- fumare in qualsiasi ambiente della Biblioteca che non sia eventualmente destinato a tale uso;

- entrare o trattenersi nella sala di lettura per il semplice passatempo o per fini estranei allo studio;

- servirsi, insieme a due o più lettori, contemporaneamente della medesima opera;

- far segni o scrivere sui libri della Biblioteca, sia pure per correggere evidenti errori dell’autore o del tipografo.

§ 7 – Sono ammessi alla lettura in Biblioteca coloro che hanno compiuto il sedicesimo anno di età, salvo deroghe autorizzate di volta in volta dal Direttore.

§ 8 – Le ricerche in catalogo vengono eseguite dai lettori, che possono chiedere l’assistenza del personale della Biblioteca.

§ 9 – La richiesta di opere in lettura va fatta indicando chiaramente, sulla scheda apposita autore, titolo, edizione, volume e segnatura dell’opera richiesta, nonché il nome, il cognome, la professione e l’indirizzo di chi fa la richiesta. Per ogni opera va fatta una richiesta separata.

§ 10 – L’accesso ai magazzini librari, per la ricerca diretta dei volumi è normalmente concessa solo ai religiosi della casa. Il Direttore, tuttavia, può permetterlo in casi eccezionali anche ad altri, dopo aver adottato le necessarie cautele.

§ 11 – Le opere di pregio vengono date in lettura solo dopo aver preventivamente accertato l’identità, la serietà d’intenti e la necessità di studio dei richiedenti.

§ 12 – Normalmente non si concedono in lettura più di due opere o di quattro volumi alla volta.

§ 13 – Nessun lettore può uscire dalla Biblioteca senza aver prima restituito le opere ricevute.

§ 14 – Chi trasgredisse la disciplina della Biblioteca o ne turbasse comunque la quiete, potrà essere allontanato dalla medesima e non essere più ammesso alla lettura.

§ 15 – Salva ogni responsabilità civile e penale, chi si rende colpevole di sottrazione di opere o, intenzionalmente, di danneggiamenti nei riguardi della Biblioteca o commetta  altre gravi mancanze nei locali della stessa, viene escluso definitivamente dall’accesso in Biblioteca.

 

C) Informazioni bibliografiche

§ 16 – Le informazioni bibliografiche potranno essere richieste agli impiegati della Biblioteca e da loro concesse compatibilmente con le esigenze di servizio.

 

D) Riproduzioni

§ 17 – In biblioteca funziona un servizio di fotocopiatura. Da esso viene escluso il materiale manoscritto, le opere antecedenti al XIX secolo e altro materiale librario che vada soggetto, a giudizio del Direttore, a deterioramento.

 

E) Prestito

§ 18 – Nell’interesse degli studi, è consentito il prestito, con le esclusioni e le limitazioni di cui ai §§ seguenti. Normalmente tale prestito è concesso agli utenti che abbiano la residenza nella città di Bari, salvo deroghe autorizzate dal Direttore.

§ 19 – E’ escluso dal prestito:

a) il materiale di particolare pregio storico o artistico;

b) quello di cui particolari ragioni sconsigliano l’allontanamento dalla sede.

§ 20 – Sono di regola esclusi dal prestito:

a) le enciclopedie, i dizionari, i repertori bibliografici e in genere le opere di consultazione o di frequente uso;

b) i fascicoli dei volumi in corso di pubblicazione e quello delle pubblicazioni periodiche;

c) le miscellanee legate in volume.

      E’ facoltà del Direttore derogare, in casi eccezionali, a tale norma.

§ 21 – Sono ammessi di diritto al prestito:

a) i religiosi cappuccini della Provincia di Puglia,

b) i professori dello Studio Teologico Interreligioso Pugliese;

c) gli alunni dello STIP, che siano in regola con il pagamento delle tasse annuali e della tassa speciale per l’uso della Biblioteca.

§ 22 – Le persone non comprese nelle categorie suddette e che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età, possono essere ammessi al prestito con il deposito di una congrua somma da determinarsi di volta in volta dal Direttore, in misura non inferiore in ogni caso a € 5,00.

      La restituzione del deposito ha luogo a richiesta dell’interessato, sempre che questi abbia restituito tutti i volumi ricevuti in prestito, senza danneggiamenti arrecati alle opere.

§ 23 – Chi chiede i libri in prestito deve esibire all’impiegato addetto la carta d’identità o altro documento equipollente.

§ 24 – Salvo casi eccezionali, rimessi al giudizio del Direttore, ad una stessa persona non si possono prestare più di due opere né più di quattro volumi per volta.

§ 25 – Chi detiene libri in prestito è tenuto a dare immediata notizia alla Biblioteca di eventuali cambiamenti di abitazione.

§ 26 – E’ vietato al lettore prestare ad altri le opere ricevute in prestito: i trasgressori sono esclusi da ulteriori prestiti.

§ 27 – Il prestito delle opere ha la durata di 30 giorni e può essere rinnovato di mese in mese, se i volumi non risultano richiesti da altri utenti. Il Direttore ha, però, la facoltà di esigere la restituzione immediata delle opere date in prestito, in qualsiasi momento.

§ 28 – I lettori che dovessero restituire opere ricevute in prestito oltre i limiti dei 30 giorni, sono esclusi da ulteriori prestiti. I danni eventualmente apportati alle opere ricevute in prestito saranno addebitati all’utente, col trattenimento del deposito.

§ 29 – Il periodo dell’anno in cui sono in corso in Biblioteca le operazioni di revisione è escluso dalla possibilità di effettuare prestiti.

       Nel medesimo periodo si provvederà alla restituzione e alla ricollocazione nel loro posto di tutte le opere comunque date in prestito.

 

Bari, gennaio 1978                                                                                                       

IL DIRETTORE

p. Ferdinando L. Maggiore

Ultimo aggiornamento luglio 2003